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Bonus facciate 90% 2022: è caos sulla data di fine lavori

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Salvatore Dimaggio

Un chiarimento dell’Agenzia delle Entrate ha cambiato molto la fisionomia del Bonus facciate, ma ha creato anche un giallo.

Il bonus facciate è sicuramente uno strumento molto utilizzato dagli italiani. I numeri ci dicono che questo bonus è stato un autentico successo. Certo, ha il limite di applicarsi unicamente alle facciate esterne, ma ciò non toglie che uno sconto del 90% sia talmente appetibile che tantissimi italiani ne abbiano approfittato. Come sappiamo però il bonus è stato rinnovato anche nel 2022, ma ha subito una pesante cura dimagrante perché dal 90% è passato al 60%. Al mondo dell’edilizia questo non è andato giù perché chiaramente dall’anno prossimo il bonus diventa molto meno appetibile. Tuttavia l’Agenzia delle Entrate ha precisato che c’è un modo per beneficiarne anche nel 2022. L’importante è che i lavori partano entro il 31 dicembre 2021. Ma come vedremo non mancano i problemi. Dunque teoricamente si può beneficiare del bonus facciate al 90% anche nel 2022, ma vi sono delle condizioni. La prima l’abbiamo vista: è che i lavori partano entro il 31 dicembre 2021.

Non è facile capire se si può rientrare

La seconda condizione è che si emetta fattura entro la stessa data. Terza condizione è che la fattura venga anche pagata entro quella data e poi c’è una quarta condizione e cioè che i lavori, comunque sia, finiscano entro il 2022. Questo ha gettato nello sconcerto tanti utenti per due motivi. Prima di tutto da quando c’è il decreto antifrodi l’iter per far partire un lavoro è diventato molto più lungo e anche rischioso. Tanto che ormai tanti contribuenti chiedono la domanda di interpello all’Agenzia delle Entrate per essere sicuri di essere in regola. Quindi con una procedura così lunga riuscire a fare tutto entro il 31 dicembre è difficilissimo. Ma in secondo luogo non è chiaro quando debbano finire questi lavori. Infatti l’Agenzia delle Entrate ha indicato semplicemente che devono finire entro il 2022. Qui ci sono due scuole di pensiero. Secondo alcuni questo implica il 31 dicembre del 2022.

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Ma secondo altri è molto facile che l’Agenzia delle Entrate successivamente precisi meglio una data diversa, che magari potrebbe essere giugno, luglio o chissà quando.

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Insomma un caos che sta impedendo a tanti di decidersi in merito, anche perché se poi la data dovesse essere particolarmente stringente si rischierebbe.

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