La Fed fa vuote promesse, ma presto l’inflazione può far crollare le borse.
Il comunicato della Fed è stato oggettivamente un capolavoro. La Fed è una colomba travestita da falco. Vediamo perché. Ha parlato di portare i tassi addirittura al 1% ma solo a fine 2022 e con una roadmap tutta da capire. Ha parlato di una stretta sul tapering e quello effettivamente ci sarà da gennaio, ma sostanzialmente ha lasciato i tassi invariati. Che poi è quello che interessa ai mercati che con i tassi a zero possono continuare a gonfiarsi. Dunque ci troviamo di fronte ad una Federal Reserve che finge di fare la dura contro l’inflazione, ma in realtà non fa assolutamente niente di concreto per arginare la spirale inflazionistica e questo è grave.
Colomba che gioca col fuoco
L’inflazione negli Stati Uniti è ai massimi dal 1982. È un dato tremendo che può mandare al tappeto l’economia americana eppure la Federal Reserve si limita a parlare di un rialzo dei tassi molto futuro e molto incerto. Ma per ora i tassi non si toccano. Ma per quanto ancora la banca centrale americana potrà mantenere i tassi a zero? Con l’inflazione che continua a mordere potrebbe ben presto deludere le aspettative che ha creato e a quel punto i mercati potrebbero reagire assai male. Anche perché i famosi Dots parlano una lingua completamente diversa. La colpa viene scaricata sulla disoccupazione ancora troppo alta. I dati sull’occupazione sono il pretesto per tenere i tassi a zero. Questo dimostra che è ancora una volta la banca centrale americana così come quella europea ha troppa paura di scontentare i mercati. Ma questo a lungo andare può diventare disastroso.
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Tutti questi estenuanti giochi di parole per rimandare all’infinito un vero rialzo dei tassi consentono all’inflazione di gonfiarsi.
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Ma ad un certo punto qualcosa si dovrà pur fare ed allora i mercati potrebbero crollare sul serio.