La Banca Centrale Europea ha fatto esattamente quello che tutti si aspettavano che facesse.
Vale a dire che ha comunicato con mille bellissime parole che non farà assolutamente niente contro l’inflazione. I tassi rimangono fermi e a marzo finisce il piano pandemico. Dunque con i tassi a zero, le borse possono continuare a correre. E infatti stanno già correndo. Ma il problema è che corre anche l’inflazione. L’inflazione in Europa così come negli Stati Uniti è ai massimi da decenni e tante autorità pubbliche e private stanno implorando la Banca Centrale di alzare i tassi perché altrimenti non se ne esce. Ma la BCE con l’ostinazione che ormai la contraddistingue nel mondo, continua a mantenere i tassi a zero. L’Espresso recentemente ha fatto una stima: l’inflazione costerà mediamente €1800 ad ogni famiglia italiana.
Un costo enorme
E nel resto d’Europa vale assolutamente lo stesso discorso. Le aziende hanno veramente difficoltà a produrre a questi prezzi e i consumatori vengono stangati da aumenti in bolletta veramente tremendi. Il piano da quasi 4 miliardi che il governo italiano ha messo in campo protegge dal caro bollette solo le famiglie entro gli 8.000 euro di ISEE e solo fino a marzo. Questo per dare un’idea di quanto sta costando questa inflazione. Eppure la BCE rimane con i tassi a zero, così le borse sono contente. È un gioco molto pericoloso e non potrà continuare all’infinito perché l’inflazione oggettivamente è veramente alta. Ci sembra veramente sbagliato continuare ad ignorare le famiglie e le imprese all’unico scopo di sostenere dei mercati borsistici ormai totalmente scollati dalla realtà.
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Il conto che la continuazione ostinata di questa politica sta facendo pagare alla collettività è enorme e dalle filiere produttive ormai è un continuo lamentarsi che a questi prezzi non si può produrre.
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Nessuno si aspettava un cambio di rotta dalla BCE, ma gli eventi ad un certo punto potrebbero costringerla.