L’assegno unico è stata la grande rivoluzione del governo Draghi per quanto riguarda gli interventi a favore della famiglia.
Il governo Draghi ha fatto piazza pulita di una giungla di bonus e aiuti assai vasta ma anche contorta, cancellandola completamente. Al suo posto un singolo strumento semplice da capire: l’assegno unico. Per alcuni è stato un vantaggio e per altri è stato uno svantaggio. Ma adesso Pasquale Tridico numero uno dell’INPS fa un chiarimento che per molti è una vera e propria doccia fredda. L’assegno unico va ad aiutare le famiglie che hanno dei figli per tutte quelle tante ingenti spese necessarie per mantenere i più piccoli. La precisazione fatta da Tridico ruota appunto attorno a questa questione. L’assegno unico copre i figli dalla gestazione fino ai 21 anni. Dunque è un aiuto notevole per le famiglie italiane. Il calcolo ruota tutto attorno a due punti fondamentali. Da una parte c’è l’ISEE mentre dall’altra c’è il numero dei figli.
Può essere dimezzato
Di conseguenza più l’ISEE sarà basso e maggiore sarà l’assegno unico. D’altra parte maggiore sarà il numero dei figli e maggiore sarà l’assegno unico. Ma Pasquale Tridico in merito a questo fa una precisazione assai inquietante per alcune famiglie italiane. Nell’occasione della audizione presso la commissione affari sociali della camera Tridico ha detto che se la domanda non viene fatta da entrambi i genitori l’assegno potrebbe essere dimezzato. È stato il Messaggero a riprendere la notizia e a sottolineare come questo sia un rischio per tutte le coppie separate o divorziate perché la precisazione di Tridico riguardava proprio loro, cioè tutte le coppie che non vivono più sotto lo stesso tetto.
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Di conseguenza se tutte le coppie che non vivono più sotto lo stesso tetto non vedranno entrambi i genitori fare domanda, l’importo dell’assegno può essere effettivamente dimezzato.
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Dunque i separati o divorziati dovranno prestare particolare attenzione a presentare entrambi la domanda di assegno unico.