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La rabbia dei giovani: senza pensione e snobbati dal taglio Irpef

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Salvatore Dimaggio

Tutti gli osservatori che monitorano la situazione dei giovani in questo Paese dicono la stessa medesima cosa: non hanno futuro e non andranno in pensione.

I giovani italiani sono iperprecari, guadagnano una miseria e come ha più volte sottolineato la Caritas, fanno parte di quel lavoro povero del quale si parla assai poco. Ma ora arriva anche la la sforbiciata IRPEF ad ignorarli del tutto. I giovani italiani sono stati completamente ignorati dalla riduzione dell’Irpef. Appartenendo quasi tutti allo scaglione più basso dell’Irpef hanno beneficiato di una riduzione veramente esigua che neppure basta minimamente a compensare l’inflazione. Ma oltre a ciò i sindacati sottolineano come i giovani precari di oggi non andranno mai in pensione e l’unica speranza alla quale potranno aggrapparsi è una pensione di anzianità che percepiranno quando saranno ormai sfiniti e dopo una vita di redditi bassissimi e precari.

Senza garanzie e pensione

La Caritas ha fotografato con grande nitidezza la situazione del lavoro povero: oltre al dramma dei tanti giovani disoccupati c’è anche quello di quei tantissimi occupati che vivono in condizioni di indigenza e sono costretti ugualmente ad andare avanti. Dunque questo taglio Irpef è apparso a tanti giovani come l’ennesima beffa. Certamente neppure aiuta la stretta su reddito di cittadinanza che per tanti giovani, specialmente al sud può essere un’occasione per avere una boccata d’ossigeno. Insomma una situazione decisamente preoccupante che i vari governi continuano ad ignorare.

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Anche l’attenzione posta dai sindacati al problema, secondo molti ha prodotto assai poco di concreto. Per i giovani, specie al sud, l’unica opzione è troppo spesso l’emigrazione. 

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Ecco perchè il presidente INPS Tridico ha più volte sottolineato come i casi eclatanti dei furbetti che percepiscono il RdC senza titolo, non devono far dimenticare che senza di esso per tanti la vita sarebbe impossibile.

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