Le previsioni dell’amministratore delegato di Snam non possono che inquietare. Molte famiglie da gennaio potrebbero ritrovarsi ad affrontare un inverno senza riscaldamenti per mancanza di forniture.
Faranno sicuramente discutere e preoccupare i cittadini le parole dell’amministratore delegato di Snam Marco Alvera, azienda che opera nel settore dell’idrogeno e che si occupa anche dello stoccaggio del gas. Le sue ultime dichiarazioni tinteggiano infatti un quadro molto fosco che potrebbe attendere i cittadini già nel mese di gennaio. Ai microfoni nel noto giornale Bloomberg, l’uomo ha infatti spiegato che i prezzi dell’energia continueranno a salire, e questo accadrà un po ‘in tutto il mondo, non soltanto nel vecchio continente. D’altronde, il suo monito è stato inequivocabile: “Quanto sarà grave la crisi energetica in Europa dipende da quanto sarà bassa la temperatura a gennaio. Se questo è un inverno freddo siamo davvero nei guai”. Questo anche perché a suo parere in questa galoppata dell’inflazione, anche il meteo costituisce un fattore chiave.
Crisi del Gas, la previsione dell’Ad di Snam Alvare
D’altronde, mai come in questo momento storico le scorte di gas per l’inverno sono state così basse. Qual’è allora la previsione secondo Alvare? Che al momento le fonti in cui approvvigionarsi si sono ormai ridotte al minimo, e i nuovi costi per le fabbriche e le imprese potrebbero portare ben presto alla decisione di ridurre i consumi. Il rischio insomma, che le famiglie italiane si ritrovano a non avere più riscaldamenti in casa è molto più concreta di quanto sembra. Basti solo considerare la velocità con cui stanno fallendo molte aziende leader di questo comparto economico. Green Network è forse l’esempio più lampante in merito, e all’indomani della sua chiusura, più di 300 mila utenti si sono ritrovati d’improvviso senza forniture.
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Per questo, in Italia Confartigianato è sempre più preoccupata e ha lanciato un appello al governo per supportare le imprese. Il premier deve però secondo l’associazione fare molto di più epr le famiglie, perché il tesoretto accantonato sino ad adesso, non potrà mai bastare per affrontare questa crisi energetica.