Sempre più consulenti ed analisti consigliano di rivolgere una parte dei propri investimenti sul comparto del nucleare.
Molti storcono il naso di fronte a questa proposta, ma in realtà non è priva di fondamento. La ragione di tutto ciò sta proprio nella tanto decantata rivoluzione green. Molti sostengono che la rivoluzione green è stata molto strombazzata ma anche molto mal pianificata. Si è tolto di mezzo il carbone ma si è andati incredibilmente a rilento sulle fonti rinnovabili. La conseguenza è che oggi tutto il mondo si ritrova ad implorare l’Opec e i paesi produttori di gas per non rimanere al buio. E non sono pochi quelli che sostengono che nei momenti più freddi di quest’inverno, l’Europa in effetti potrebbe proprio rimanere letteralmente al buio. Lo ha detto persino Giorgetti. Ecco perché un po’ dovunque si torna a parlare di nucleare.
Stampella inevitabile
Se il nucleare ieri veniva visto come uno sporco mostro da cui fuggire oggi il nucleare è visto come quella stampella senza la quale la rivoluzione green non può partire e non può andare a parare da nessuna parte. Il rischio dell’energia è un rischio estremamente concreto e la Cina lo ha già sperimentato con conseguenze veramente negative. Dunque non deve stupire se oggi molti investitori cominciano ad orientarsi su una tecnologia che fino a ieri sembrava brutta, vecchia, sporca e cattiva e che invece oggi ci rendiamo conto essere forse indispensabile almeno per un po’. Passando ad investimenti meno inquietanti, agli articoli che seguono alcune idee molto interessanti per diversificare e per investire sulle crypto senza possederle.
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Si, perchè è appena nato un ETF che consente di guadagnare da questa rivoluzione senza i rischi derivanti da questo investimento così volatile.
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Certamente viviamo in un’epoca che ci impone di correggere almeno in parte i nostri investimenti.