Una delle truffe legate ai Bancomat, più gravi e ben architettate tra quelle mai registrate.
Un’abile banda di truffatori riusciva a procurarsi bancomat assolutamente nuovi penetrando nei depositi postali e rubando le card in blocco. I delinquenti sottraevano in gruppo le buste destinate ai clienti. Una volta ottenute le card risalivano facilmente al nominativo del vero titolare ed al suo numero di telefono. A questo punto scattava la seconda fase della truffa. Spacciandosi per operatori della banca in questione, chiedevano il PIN telefonicamente adducendo scuse diverse. Raccontavano di presunti disguidi tecnici o di inconvenienti di altro genere. Per sbloccare tutto c’era semplicemente bisogno che il titolare della carta comunicasse il suo PIN. Alcuni si fidavano e comunicavano il PIN. Ovviamente con il bancomat in mano ed anche il PIN, i delinquenti potevano tranquillamente sottrarre il denaro. Ma altri utenti non si fidavano e venivano però ugualmente convinti chiedendo di digitare il codice sul tastierino dello smartphone. L’abile banda di malfattori tuttavia riusciva a recuperare il PIN anche così.
Una banda temibile
Insomma questa banda ormai fermata e smascherata è riuscita ad entrare in possesso di un ingente numero di bancomat e carte di credito e di un altrettanto ingente numero di codici PIN corrispondenti e così è riuscita a sottrarre ai malcapitati addirittura un milione di euro complessivamente. La banda è stata sgominata grazie alle indagini della Squadra Investigativa del Commissariato Appio Nuovo con la collaborazione della Squadra Mobile di Caserta e del Commissariato di Aversa. Questa truffa ci ricorda quanto sia importante non fornire mai telefonicamente o via email le credenziali che ci vengono chieste relativamente a bancomat conti correnti eccetera. Le forze dell’ordine ribadiscono sempre come questo sia un comportamento assai sbagliato e pericoloso.
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All’articolo linkato sopra, il tremendo sistema per scoprire il codice PIN mentre lo digitiamo anche se teniamo nascosto il tastierino con la mano.
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All’articolo qui sopra, il ritorno di una temibile truffa sul più popolare sistema di messaggistica del mondo.