Non coinvolte solo le grandi catene francesi come Auchan e Carrefour, ma anche tanti supermercati piccoli e grandi e tanti negozi di prossimità.
Sempre più italiani lamentano la chiusura progressiva dei supermercati. Un problema per chi deve fare la spesa, ma anche un dramma occupazionale. Le ragioni sono tante. Da un lato abbiamo la pandemia di Covid che ha abituato gli italiani a fare gli acquisti on-line. Questo cambiamento nelle abitudini dei consumatori può sembrare piccolo ma se moltiplicato per il quotidiano afflusso ai centri commerciali genera una perdita di clientela notevole. In secondo luogo abbiamo le continue ondate di Covid. Tenere aperti i centri commerciali durante le ondate di covid è un’impresa e molto spesso significa lavorare in perdita.
Tante cause e tanti problemi
Gli esperti del settore, poi, dicono che le grandi catene di distribuzione che operano in Italia hanno anche da scontare numerosi errori strategici del passato. Insomma una serie di molteplici cause che possono rendere sempre più difficile la vita ai centri commerciali. Inoltre non dobbiamo dimenticare l’impatto dell’inflazione. L’inflazione sta aumentando i costi a monte nella produzione delle merci e pian piano questi costi vengono scaricati sulla grande distribuzione che sempre più difficilmente riesce ad assorbirli. Insomma un quadro complesso nel quale a pagarci è ancora una volta l’occupazione. L’ e-commerce è una bella opportunità per alcuni ma significa anche una perdita secca di posti di lavoro per altri. Non secondaria è anche la concorrenza dei discount. Il consumatore, assediato da inflazione ed incertezza, ha paura per il futuro e preferisce puntare sulle catene che consentono di risparmiare al massimo.
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Ma il tema dell’inflazione è complesso.
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Ve ne parliamo in questi articoli perchè può erodere fortemente il potere d’acquisto delle famiglie.