La scadenza della rottamazione-ter è diventata una vera e propria battaglia politica.
Come sappiamo la scadenza era prevista per il 30 novembre, ma come vi avevamo anticipato c’è stato un duro braccio di ferro per concedere una proroga a questa fastidiosa scadenza. Le varie forze politiche avevano proposto le date più diverse, ma ovviamente una proroga ha un costo e trovare l’accordo non è stato semplice. Tuttavia una mini proroga è arrivata. Ma i partiti continuano strenue trattative per cercare di arrivare anche al prossimo anno. Sono non poche infatti le forze che compongono l’ampia maggioranza del governo Draghi che stanno spingendo per far slittare la scadenza della rottamazione-ter al prossimo anno e dal ministero non sono arrivati dei veti assoluti. Però accettare una cosa del genere è economicamente pesante.
Mini rinvio
Tuttavia almeno una buona notizia è arrivata: dal 30 novembre la scadenza slitta al 9 dicembre. Non basta: anche al 9 dicembre saranno applicati i soliti cinque giorni di tolleranza. Dunque diciamo che dal 30 novembre la scadenza slitta a metà dicembre. Una vittoria parziale per quelle forze politiche che chiedevano di dare più respiro ai cittadini, ma la battaglia continua. Questa potrebbe essere una proroga ponte per consentire le trattative parlamentari che dovrebbero poi portare ad una proroga maxi fino all’anno prossimo. Molti ci sperano anche perché tutte queste date erano state fissate in un momento in cui si era fortemente convinti in una ripresa dinamica ed impetuosa dell’economia. Tuttavia con la variante Omicron che sta letteralmente flagellando il mondo e che ha mandato al tappeto le borse, non è scontato che scadenze così stringenti siano realisticamente percorribili.
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Il mondo rischia seriamente di finire nuovamente in lockdown e dunque tutto potrebbe essere rimesso in discussione.
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Certamente bisognerà monitorare l’impatto di questa tremenda variante e quanto costringerà a nuove chiusure.