Decisamente un periodo di alta tensione nel mondo delle crypto.
Il comparto delle criptovalute ormai ci ha abituato ad alti e bassi davvero tremendi. Il ban cinese le colpisce, ma poi la sec decide di approvare l’ETF su Bitcoin. Le banche centrali mettono in guardia dall’investirci, ma poi Goldman Sachs dice che il Bitcoin è un rifugio migliore dell’oro. Insomma questo comparto ha tanti estimatori e tanti detrattori. Certamente è una realtà nuova che un po’ attrae per i suoi guadagni ed un po’ spaventa per la sua natura effimera. Ma da un po’ di tempo le monete basate sulla block chain fanno avvertire una notevole debolezza. Il Bitcoin toccava il 10 novembre il suo massimo storico giungendo alla sogli importante dei 69.000 dollari. Ma da quel momento ha perso progressivamente il 18%. Shiba Inu sta sprofondando addirittura del 60%, tanto che su internet giravano voci incontrollate sulla crypto. Insomma una debolezza generale che è un po’ un mistero.
Quali le cause di questi crolli
Difficile dire se queste siano soltanto prese di beneficio, anche se di grande entità, oppure sotto ci sia dell’altro. Ma molti temono che il vero problema siano le regolamentazioni. Le criptovalute sino ad oggi sono vissute in una sorta di far west di leggi e regolamenti. Ciò ha permesso loro di crescere tantissimo. L’utente delle crypto non ha alcuna garanzia e non beneficia di alcuna tutela. Ma la mancanza di regole ha attratto verso questo mondo anche la malavita desiderosa di riciclare soldi sporchi in modo facile. Ma oggi le cose stanno cambiando. Il Presidente Biden ha presentato una prima embrionale bozza di regolamentazione delle crypto. E’ davvero un minimo di obblighi in capo a chi vi opera ed agli intermediari. Ma probabilmente ciò è bastato per far mutare il sentiment del mondo delle crypto.
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Anche perchè altri regolatori internazionali vogliono normare questo settore e questo non potrà che agitare ancora di più le acque.
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Si vedrà nel tempo se queste regolamentazioni affosseranno le crypto o le faranno diventare più appetibili.