Gli italiani hanno ricevuto una notevole stangata sul fronte delle bollette.
I rincari su energia e gas sono stati veramente pesanti tanto da comprimere le capacità di spesa dei cittadini. Ma il problema principale è che i rincari sono generalizzati e vanno a colpire tanto la benzina, quanto il vestiario, quanto la spesa al supermercato. Le associazioni dei consumatori sono preoccupate soprattutto dallo scenario inflazionistico complessivo. Infatti anche se spesso si tende a ridimensionare queste stangate come un fatto transitorio, in realtà il quadro macroeconomico ci dice qualcosa di diverso. Assai probabilmente l’inflazione sarà lunga e pesante e di conseguenza i rincari potrebbero aumentare. Su questo punto non c’è accordo tra gli analisti.
Una perdita di potere d’acquisto
Le banche centrali tendono a sminuire il fenomeno dell’inflazione. Ma i dati le smentiscono con sempre maggiore forza. Sembra sempre più concreta l’idea che in realtà l’inflazione sia un fenomeno molto più forte di quanto le banche centrali vogliono far credere. Ma concretamente questo che cosa vuol dire per i cittadini? Vuol dire che i rincari delle materie prime a partire dall’energia potrebbero continuare. Specialmente nel caso di un inverno particolarmente rigido, la richiesta eccezionale di gas e petrolio potrebbe far schizzare i prezzi di queste materie prime verso l’alto. Questo potrebbe facilmente trascinare al rialzo tutte le altre. Il problema dell’inflazione è un problema a 360° perché oltre a colpire i consumatori sul fronte della spesa di tutti i giorni rende problematica anche la produzione per le imprese con ricadute occupazionali che possono essere molto pesanti.
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Non sono poche infatti le imprese che hanno annunciato rallentamenti alla produzione o addirittura sospensione della produzione a causa del rincaro dei costi.
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Dunque le stangate che abbiamo visto fino ad oggi potrebbero non essere casi isolati ma l’inizio di un fenomeno più lungo e purtroppo complesso.