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Assegno unico anche per i figli maggiorenni, ma ci sono dei paletti

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Salvatore Dimaggio

L’assegno unico ha rivoluzionato le politiche governative sulla famiglia.

C’è chi ci ha guadagnato e c’è anche chi ci ha perso. Sicuramente per le famiglie molto numerose è stata una boccata di ossigeno, ma non sono mancati malumori e anche i sindacati si sono lamentati di non essere stati coinvolti in una rivoluzione così radicale. Innanzitutto va chiarito che l’assegno unico vale fino ai 21 anni di età e di conseguenza anche i figli maggiorenni hanno diritto. Quindi non è con i 18 anni che termina il diritto all’assegno unico ma è con i 21. Tuttavia ci sono dei paletti e dei requisiti che è importante conoscere. Sarà da marzo del 2022 che l’assegno unico comincerà ad arrivare agli italiani ed è il caso di capire che cosa succede a quei nuclei familiari che hanno a carico figli compresi nella fascia di età tra i 18 e i 21 anni. Ci sono dei requisiti da rispettare.

Ecco cifre e paletti

Il ragazzo deve frequentare un percorso scolastico o professionale o deve essere iscritto all’università. Oppure deve stare svolgendo un tirocinio oppure, al limite, deve essere registrato come disoccupato presso un centro per l’impiego. Anche lo svolgimento del servizio civile vale a questi fini. Tuttavia il tetto massimo per i ragazzi in questa fascia di età è di €85. Ovviamente vale come sempre il calcolo Isee. La particolarità è che non solo i genitori possono chiedere questo importo ma la domanda può essere presentata anche dal figlio stesso essendo maggiorenne. L’assegno unico è una rivoluzione radicale ed è orientato attorno a due principi cardine: Isee e numero dei componenti del nucleo familiare.

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Per alcune famiglie molto numerose è stata davvero una svolta. Una arriverà a percepire addirittura 2.800 euro.

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Ve lo raccontiamo negli articoli linkati.

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