Le banche centrali e le borse parlano una lingua idilliaca tutta loro, slegata dalla realtà.
Se si vivesse solo guardando i grafici di borsa ed ascoltando le banche centrali, si riterrebbe di essere nel migliore dei mondi possibili. Nella narrativa delle banche centrali, infatti, l’inflazione non esiste o se proprio esiste è debole e transitoria. Da tempo qui su I Love Trading diamo spazio ad analisi e riflessioni che raccontano una storia assai diversa. Ma soprattutto una storia diversa raccontano quelle filiere produttive che ormai sono in netta difficoltà a causa dei rincari davvero marcati di energia e materie prime. La produzione arranca e i consumatori iniziano a fare economia perchè hanno capito che l’inflazione non è circoscritta solo al caro bolletta. Ma i dati diffusi in questi giorni sono tremendi: USA e Germania hanno un’inflazione che con avevano dagli anni ’90. Ai massimi da 30 anni.
Negare sempre l’inflazione
Le banche centrali hanno il compito di arginare l’inflazione, ma non stanno facendo nulla. Con la loro retorica sempre improntata al negare la spirale inflazionistica, fanno capire chiaramente ad aziende e cittadini che non faranno nulla e che l’inflazione si gonfierà sempre di più. E’ un fenomeno globale che attraversa un numero enorme di materie prime e che mette in crisi tante filiere produttive. Non sappiamo per quanto altro gli istituti centrali potranno negare i fatti. Continuano ad ostentare sicurezza sperando che la situazione si risolva da sola. Le borse con i tassi a zero, salgono indisturbate e battono sempre nuovi record, ma il conto lo pagano cittadini ed aziende. Vedremo come evolverà questa situazione ma gli analisti critici nei confronti degli istituti centrali crescono di numero.
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Solo le banche centrali hanno gli strumenti per domare questo fenomeno.
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Finché non cambieranno rotta sarà difficile che questo scenario inflazionistico muti.