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L’Europa teme l’impennata del Covid e fa la guerra ai no vax

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Salvatore Dimaggio

Si registrano impennate dei casi di Covid in tutta Europa.

Nei paesi dell’Est europeo la situazione è particolarmente grave, ma anche nell’Europa continentale i casi continuano a salire. La riapertura delle scuole e dei posti di lavoro ha progressivamente fatto salire i positivi e anche i morti. Il vaccino ha fatto sì che quest’impennata non fosse rapida come quella dello scorso anno, ma ormai i numeri sono preoccupanti. Nel mirino sono finiti i no vax. E così in Europa si studiano misure restrittive nei confronti di chi non si vaccina. Alcuni paesi pensano a proibire le cure a chi non accetta di vaccinarsi, altri invece propongono una sorta di lockdown circoscritto a chi non si vaccina. La ripresa economica in Europa è fragile ed il rischio di nuove chiusure spaventa molto i paesi europei anche perché la crisi della supply chain è sempre più forte e nuovi lockdown non farebbero altro che peggiorare la situazione della catena degli approvvigionamenti.

Paura per i sistemi sanitari

Di conseguenza i paesi europei vogliono stroncare la ripresa del covid in ogni modo e così si pensa a delle strette contro i no vax. Inutile dire che non è chiaro quanto queste strette possano essere in linea con le varie costituzioni europee ed altrettanto inutile dire che queste strette esaspereranno i no vax più convinti. Ma la paura che i numeri possano andare fuori controllo e che i sistemi sanitari vadano al collasso è troppo forte e così si preferiscono i contrasti interni. La ripresa economica in Europa c’è ed è marcata, ma se si tornasse a dover chiudere è quasi certo che si spegnerebbe sul nascere. Si dovrebbe tornare alla costosa politica dei bonus dalla quale si sta faticosamente uscendo.

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Ovviamente la via maestra resta quella di velocizzare le vaccinazioni.

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Forti timori provengono da Cina e Russia che secondo molti potrebbero essere assai vulnerabili ad un ritorno del virus.

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