Il nodo pensioni diventa sempre più incandescente perché dopo Quota 102, prevista per l’anno prossimo c’è il baratro del ritorno alla Fornero.
Ma forse c’è una scappatoia. Come noto il governo ha previsto per il 2022 la situazione ponte di Quota 102. Quota 102 non dispiace ai sindacati, ma il problema è che durerà soltanto un anno e poi si tornerà alla Fornero. Sia la Lega che le varie sigle sindacali hanno detto che quota 102, solo per un anno è soltanto una misura mediatica tanto per distrarre l’attenzione pubblica dal ritorno all’odiata legge Fornero. Ma forse si apre uno spiraglio. Pare che si stia discutendo di una possibilità battezzata come Opzione Tutti. In sostanza si tratterebbe di estendere opzione donna a qualsiasi lavoratore. Vediamo di che si tratta.
Opzione tutti
Opzione donna è una pensione anticipata alla quale si giunge con 58 o 59 anni di età e 35 anni di contributi ma con il ricalcolo contributivo. In pratica optando per opzione donna si rinuncia al calcolo misto o retributivo. Dunque si può andare in pensione, ma con un taglio della pensione stessa. Opzione tutti sarebbe la scialuppa di salvataggio dalla Fornero. Non si parla del 2022 nel quale comunque si applica quota 102 che non è male. Ma questa opzione tutti scatterebbe dal 2023. In sostanza dal 2023 il lavoratore potrebbe scegliere tra la Fornero oppure opzione tutti: si va in pensione con più libertà, ma si percepisce unicamente quanto versato, e dunque di meno. Opzione donna estesa a tutti i lavoratori non sarebbe conveniente economicamente per il lavoratore Ma gli darebbe la libertà di andare in pensione che invece con la Fornero non ci sarebbe.
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Attualmente questa è solo una ipotesi ma fonti ben informate dicono che questa ipotesi sarà portata al tavolo delle trattative tra governo e sindacati.
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I sindacati sono molto agguerriti contro il ritorno della Fornero e probabilmente opzione tutti non sarebbe vista in modo particolarmente negativo dalle varie sigle sindacali.