L’inflazione sta mettendo in ginocchio le filiere produttive di mezzo mondo.
Sono tante le aziende che hanno annunciato che sospenderanno in tutto in parte la produzione. Le migliori analisi del settore ci dicono che il rincaro delle materie prime sarà duraturo. Qui su I Love Trading abbiamo dato ampio risalto all’intervista di un noto commentatore del New York Times che sottolinea come i rincari dovranno necessariamente durare per anni. Le uniche istituzioni che hanno il potere di arginare l’inflazione sono le banche centrali. Con i loro particolari interventi sulla politica monetaria possono raffreddare la spirale inflazionistica. Questo ovviamente avrebbe un costo: le borse soffrirebbero. Ma il problema è che le borse sono state gonfiate da politiche ultra accomodanti per tanti anni.
Non faranno nulla
Di conseguenza come molti notano, continuare su quella strada significa soltanto portare i valori di borsa a cifre chiaramente troppo scollate dalla realtà e nel frattempo far patire ad aziende e famiglie rincari gravi e prolungati che in definitiva stanno già determinando un rallentamento globale della produzione. Le ultime comunicazioni della BCE sono state sconfortanti perché l’inflazione è stata minimizzata in ogni modo. Ieri c’è stato il FOMC della Federal Reserve. La grande concessione che Powell ha fatto al fenomeno dell’inflazione è stato dire che è “forte ma comunque è transitorio”. È evidente che le banche centrali non vogliono fare niente contro l’inflazione, che le aziende sono lasciate sole con i loro problemi produttivi e i cittadini sono lasciati soli a dover fronteggiare spese sempre più elevate.
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Bostic della stessa Federal Reserve aveva definito la parola transitorio una parolaccia e ci avevamo scritto un articolo perché è bello vedere ogni tanto qualcuno chiamare le cose con il proprio nome.
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Ad ogni modo ormai è chiaro: le banche centrali non faranno nulla contro l’inflazione.