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Cottarelli sulla Manovra: tanti i nodi rimandati e tanti i compromessi

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Salvatore Dimaggio

L’economista Carlo Cottarelli in esclusiva su Free.it analizza a tutto campo la Manovra 2022.

Ormai la Manovra è in dirittura d’arrivo per il Senato, ma i malumori non mancano. Sono davvero tanti, anzi troppi i nodi da sciogliere e le decisioni impopolari agitano i sonni dei partiti che, seppur riottosi, sostengono comunque il Governo. Nell’intervista su Free.it, Carlo Cottarelli traccia un’analisi a tutto tondo di questa manovra e anche dei suoi limiti. Innanzitutto il suo giudizio complessivo sulla manovra è che si tratta di un passo verso un ritorno alla normalità. Questa manovra a giudizio dell’economista sancisce il tentativo di tornare a una situazione pre-pandemica. La definisce una manovra di compromesso perché alleggerisce il supporto all’economia, ma in modo graduale. L’economia non ha più bisogno del supporto eccezionale necessario sino ad oggi, ma di uno minore.

Troppi nodi per risolverli tutti insieme

Ovviamente il sito chiede un giudizio all’economista anche sulla questione più spinosa, vale a dire Quota 100. Per Cottarelli quota 100 sarà un ricordo già tra un anno e la situazione interlocutoria creata con quota 102 è servita unicamente per non agitare i sindacati e non creare tensioni nel Paese. Ma a suo giudizio l’anno prossimo non ci saranno più margini per evitare la Fornero. In sostanza per Cottarelli questa manovra rimanda tanti problemi. Rimanda nodi spinosi che sarebbe stato troppo oneroso risolvere tutti insieme. E’ una manovra sulla quale l’economista non offre un giudizio negativo, ma che, appunto, resta un ponte aperto verso soluzioni da trovare più avanti. Ciò che emerge nella bella intervista concessa a Free.it (si può leggere qui) è un giudizio non faziosamente positivo o negativo.

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Ma è evidente come le questioni spinose da affrontare per il Paese restino tante e se questo rimandare i nodi non viene valutato negativamente è la riprova che le sfide siano davvero impegnative.

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Certo è che l’anno prossimo sul ritorno alla Fornero ci sarà poco da scherzare tra le parti sociali.

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