Il caro energia sta mettendo in ginocchio non solo le famiglie italiane che arrivano sempre con maggiore difficoltà alla fine del mese, ma anche le imprese.
Terna in Parlamento ha riferito senza mezzi termini che questi sono gli aumenti più forti degli ultimi 20 anni. Ha detto anche che la bolletta elettrica nazionale potrebbe passare da 40 a 80 miliardi di euro. Un raddoppio del genere è insostenibile tanto per le aziende che per le famiglie. Il governo sta provando a farci qualcosa. Ha messo sul tavolo una serie di aiuti che nel tempo sono andati crescendo. Ad oggi il governo ha stanziato quasi 6 miliardi di euro per raffreddare i prezzi di energia elettrica e gas. Ma gli effetti di questo intervento governativo sono blandi e poco incisivi. L’aumento delle bollette elettriche è stato di un inverosimile 40% in tre mesi.
Non era mai accaduto
Per le aziende produrre diventa sempre più costoso ed in certi casi ad assolutamente insostenibile. Dal Mise arriva una comunicazione che suona quasi inverosimile: tante aziende sarebbero chiedendo di poter mettere in cassa integrazione per caro energia. In sostanza i fermi alla produzione considerati sempre più frequenti e sempre più probabili spingono le aziende a chiedere questo inedito strumento di cassa integrazione. Si dice che dal governo potrebbero arrivare altri 4 miliardi oppure altri due già direttamente nella Manovra, ma per quanto questi interventi siano colossali e pesanti per le casse dello Stato la spirale inflazionistica sull’energia sembra talmente forte che nulla sembra mai bastare. E si ricomincia a parlare di nucleare.
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Spezzare l’inflazione è un’impresa non da poco ed a soffrirne sono tutti. Quello che spiace è sentire le banche centrali parlare di questo fenomeno come di qualcosa di poco impattante e poco pesante.
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Al contrario ha ed avrà effetti notevoli.