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Novembre in borsa: tante minacce su un mese pericoloso

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Salvatore Dimaggio

Questo novembre borsistico parte con un avvio sereno e positivo.

Sicuramente una mano alle borse sarà data dalla ripresa e dalla Federal Reserve come sempre accomodante. Ma ci sono anche tanti timori sul mese appena iniziato. Innanzitutto l’inflazione. Le banche centrali continuano ad assicurare che si tratta di un’inflazione transitoria, ma tanti indicatori segnalano che in realtà è un’inflazione destinata a durare a lungo. Numerosi esperti sottolineano come in questo contesto l’inflazione non può che essere stabile e duratura. La crisi delle della supply chain Inoltre si sta dimostrando sempre più forte e tante aziende sono in netta difficoltà. Addirittura un colosso come Amazon ha fatto sapere che avrà difficoltà a fare le consegne di Natale. Ma anche un altro gigante come Apple ha comunicato che non riuscirà a far fronte agli ordini natalizi. Dichiarazioni sbalorditive, quasi surreali da parte di due aziende grandissime che teoricamente dovrebbero avere gli strumenti per far fronte ai ritardi negli approvvigionamenti.

Tante incognite

Se come alcuni temono inflazione e crisi della supply chain dovessero rivelarsi più aggressive del previsto, questo novembre borsistico potrebbe deragliare. Su tutto ciò, poi, c’è il capitolo Cina. Oltre al colossale debito immobiliare da 5000 miliardi, c’è un comportamento poco decifrabile da parte del governo di Pechino. Più che dimostrarsi collaborativo con le autorità internazionali il dragone si sta chiudendo in se stesso, sta cominciando a diventare insofferente alle aziende tecnologiche proprie ed altrui e sta premendo l’accelerazione su una tassazione che proprio in questo momento rischia di essere fortemente depressiva. Al di là di tutto, la produzione mondiale mostra chiari segni di rallentamento e tante filiere sono veramente in difficoltà.

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Insomma in questo novembre bisognerà capire se tutte queste emergenze sembreranno sostanzialmente sotto controllo oppure se come molti temono esploderanno in tutta la loro forza.

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E allora sì che la borsa di novembre potrebbe mostrare segni di cedimento.

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