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Con le sue crisi e la politica autoritaria, la Cina spaventa i mercati

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Salvatore Dimaggio

Sui mercati di tutto il mondo ormai sembra inevitabile parlare del caso cinese.

Il debito immobiliare gigantesco da 5000 miliardi di dollari, la crisi energetica e la crisi della supply chain che stanno facendo rallentare produttività e Pil. Dall’altra parte ci sono le nuove tasse sul lusso e sull’immobiliare che rischiano di deprimere ulteriormente il consumo interno. I costi di produzione saliti ai massimi di sempre che cominciano a frenare l’industria. E i default multipli di vari sviluppatori immobiliari ormai dati praticamente per certi. Ma forse a spaventare, più della malattia è la medicina. La Cina al posto che mostrarsi al mondo morbida e ragionevole si sta dimostrando sempre più chiusa ed autoritaria. Le aziende tecnologiche cinesi e quelle estere vengono asfissiate dal governo di richieste sempre più pressanti ed assurde per controllare i propri cittadini. Tanto che Linked-In è stato costretto ad abbandonare il paese nel quale pur aveva un notevole bacino di clienti.

Il dragone si chiude a riccio

I Bitcoin ed in generale le criptovalute sono state messe assolutamente al bando e anche per i non fungible token la strada sembra grossomodo simile. Maggiori tasse e maggiori limiti sono il corollario a maggiori controlli su imprese e cittadini. Insomma la Cina sembra sempre più isolata ed isolazionista. Si sente forte di quel consumo interno oggettivamente immenso garantito dalla sua popolazione e sterminata, ma questo innervosisce quei tanti, tantissimi investitori che hanno investito ed investono in questo paese. La risalita piuttosto forte dei casi di covid fa il resto, rendendo la situazione cinese più ambigua.

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La scelta di potenziare il carbone in barba a qualsiasi discorso sul clima, dimostra come il dragone vada per la sua strada e poco si cui dell’immagine internazionale.

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Anche sul fronte dei diritti delle minoranze, l’immagine è la stessa. Quella di un paese a cui non interessa molto ciò che pensa l’opinione pubblica internazionale e questo oggettivamente innervosisce.

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