In piena crisi del settore automotive a causa dei microchip, proprio non ci voleva, ma arriva anche l’aumento della revisione.
Dal primo novembre 2021 la revisione auto alla quale tutti i veicoli inclusi quelli elettrici si devono sottoporre subirà un poco gradito aumento. Questo è poco comprensibile per due motivi. Primo perché il governo sostiene di voler contrastare la mazzata dell’inflazione e del caro benzina, ma poi aumenta questo costo a carico dell’automobilista. E poi perché appunto in un clima generale di bonus messi in campo dal governo per stimolare la ripresa, questo rincaro appare poco in linea con il contesto. Ad ogni modo dal primo novembre, la revisione costerà 12,14 euro in più. Dunque un aumento del 22% rispetto al passato. Riguarderà tutti i veicoli a motore ed i rimorchi. In particolare se la revisione avviene presso la motorizzazione si pagherà €54,95 A fronte dei €45 attuali.
Incrementi piccoli e meccanismi contorti
Al contrario chi si recherà in un centro di revisione dovrà sborsare ben €79. A rendere tutto un po’ più contorto ci si mette anche un poco comprensibile bonus del valore di €9,95. Si chiama Buono veicoli sicuri e si potrà richiedere tramite apposita piattaforma registrandosi con Spid o con Carta d’identità elettronica. Non si capisce che senso abbia questo piccolo aumento a cui viene contrapposto un ancor più piccolo indennizzo se non quello di far perdere tempo inutilmente ai cittadini. Ad ogni modo la copertura per questo bonus è un po’ ridotta e quindi saranno circa 400 mila i cittadini che potranno effettivamente beneficiarne. Che senso ha tutto ciò?
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Probabilmente era un aumento in cantiere da tempo e che oggi apparendo un po’ fuori dal periodo si è voluto compensare con un bonus.
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Ad ogni modo, con il periodo di forte inflazione nel quale stiamo entrando, decisamente una mossa poco azzeccata.