L’amministratore delegato della RAI in udienza presso la Commissione di vigilanza sul servizio pubblico ha detto che il bilancio della RAI è in una situazione problematica.
Ha chiesto pertanto due misure al Governo italiano. La prima è quella di un aumento del canone RAI e la seconda è quella dell’estensione del canone anche a smartphone e tablet. A giudizio dell’amministratore delegato della RAI questi sono gli strumenti giusti per rimettere in ordine il bilancio della TV pubblica. L’amministratore delegato ha sottolineato con forza come alla Rai siano affidati molteplici compiti e farvi fronte con l’attuale bilancio è assai problematico. Si è detto inoltre molto preoccupato dell’uscita dal canone RAI dalla bolletta dell’energia elettrica. L’Europa ci ha chiesto di rimuovere il canone RAI dalla bolletta dell’energia elettrica e l’Italia ha deciso di ottemperare, ma per l’amministratore delegato della RAI questo può tradursi assai facilmente in una buona occasione per gli evasori per non pagarlo più.
Non è decisamente il momento giusto
Di conseguenza l’amministratore delegato chiede con forza che lo stato espanda l’applicabilità del canone RAI anche a smartphone e tablet. La notizia ha fatto immediatamente scalpore presso l’opinione pubblica e sui social non mancano stizza e qualche amara ironia. In effetti non si capisce come in un momento nel quale si dovrebbe cercare di abbassare l’inflazione galoppante si proponga di espandere la applicabilità dell’odiato canone persino dispositivi come smartphone e tablet. Vedremo se l’indignazione della gente peserà sulle decisioni della commissione di vigilanza.
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Il contrasto all’evasione del canone Rai non sembra giusto farlo costringendo persino chi non ha una TV a pagare il canone con la scusa che comunque dal cellulare e dal tablet si può ugualmente vedere la tv.
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Decisamente questo sarebbe il momento per dare un po’ di respiro alle famiglie.