L’inflazione sta arrivando anche al supermercato. Nessuno è realmente stupito di questo perché era solo questione di tempo.
Se i rincari sulle bollette della luce e del gas e alla pompa di benzina sono immediati, quelli sul fronte alimentare ci mettono semplicemente un po’ di più ad arrivare perché la filiera produttiva è più lunga, ma in definitiva non cambia niente. I rincari dovuti all’inflazione sono un fenomeno trasversale, di conseguenza come a rincarare sono il petrolio o il gas così rincarano il grano o il caffè. Ci sono due grandissimi aziende che hanno annunciato rincari attorno al 5% sui loro prodotti e sono Unilever e Procter & Gamble. Sono nomi che magari ai più non dicono molto ma tantissimi dei marchi più popolari che troviamo al supermarket sono di loro proprietà.
Come difenderci
Questo rincaro intorno al 5% è semplicemente un modo per trasferire all’utente finale quei notevoli rincari delle materie prime che le aziende hanno subito. Ma non basta: i maggiori costi di trasporto e maggiori costi dell’energia pesano su chi deve trasformare la materia prima in prodotto finito. Per questo il consumatore oggi deve essere molto più attento nel fare la spesa. Questo rincaro del 5% non sarà un caso isolato e probabilmente altri ne verranno. Dunque il compito del consumatore è quello di essere più attento alle offerte concretamente disponibili e di non essere troppo legato sempre allo stesso supermercato. Tendenzialmente negli altri paesi europei secondo le ricerche, i consumatori prendono in considerazione vari punti vendita. Questo consente un maggiore risparmio
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Infatti gli esperti denunciano come noi italiani siamo molto abitudinari nel fare le le spese e giriamo poco tra i vari supermarket per scovare le offerte migliori.
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Queste sono piccole strategie che possono avere un impatto notevole sulle spese della famiglia e con i rincari in arrivo diventano davvero necessarie.