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Nuovi documenti inchiodano Facebook (che cambia nome): attacchi Capitol Hill

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Salvatore Dimaggio

Scandali a non finire per Facebook.

Nuovi report riservati diffusi dalla stampa dimostrano come il re dei social network durante il terribile attacco a Capitol Hill non sia riuscito a fare nulla di concreto per impedire il diffondersi dei post che incitavano alla violenza. In base a quello che emergerebbe da questi documenti riservati ma ormai resi pubblici, chi gestiva il social network si rese conto della pericolosità di questi inviti alla rivolta. Ma le azioni poste in essere per arginarli sono state minime e maldestre. Nel frattempo il popolare social cambia nome. Forse anche per non legare le sue tante altre attività ad un brand che diviene sempre più ambiguo.

Cambia nome

Il social network continuerà a chiamarsi Facebook, ma l’azienda di Mark Zuckerberg che lo possiede cambierà nome. Tutto questo accade perché Facebook ormai è una realtà che comprende non soltanto l’omonimo social network ma anche WhatsApp, Instagram e tante altre aziende più piccole. Google aveva fatto un’operazione simile qualche anno fa. Infatti l’azienda che tutti conosciamo come Google in realtà in borsa si chiama Alphabet, questo perché oltre ad avere il popolare motore di ricerca è diversificata in tantissime altre attività. Di conseguenza la galassia di Zuckerberg ormai non vuole più essere identificata soltanto con i social network. L’azienda crede molto nel metaverso e già oggi pare che una percentuale importante dei suoi dipendenti sia impegnata per elaborare software ed hardware necessario per far funzionare questo futuro mondo di applicazioni a metà strada tra il virtuale ed il reale.

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Ma rivela anche il peso dei troppi scandali. Infatti l’ex dipendente che ha fornito alla stampa i report interni della società, ha fatto emergere un mondo troppo sporco.

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La prossima settimana scopriremo il nuovo nome.

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