Ultimamente se n’è parlato relativamente alle proteste per il Green pass, ma il caos trasporti viene da lontano.
A leggere i giornali ultimamente sembra che l’unico problema dei camionisti italiani sia l’odiato Green pass. Le polemiche e le proteste anche violente nei giorni scorsi hanno messo in luce come tanti lavoratori del settore non lo vogliono. Inoltre pesa la discriminazione che sentono nei confronti dei camionisti stranieri che ne sono esentati. Ma la questione viene da lontano. I camionisti in Italia, come del resto in tanti altri paesi del mondo non si trovano. Mettiamo da parte la solita retorica sui fannulloni che non vogliono lavorare, perchè un’inchiesta del Fatto Quotidiano dimostra come la vita del camionista italiano sia un incubo pagato una miseria. Costi a carico del lavoratore, rischi a non finire, turni inverosimili per portare a casa una paga che sembra adeguata. Ma lo sembra soltanto perchè con tutti i costi che vengono scaricati sul camionista in realtà si lavora quasi per nulla.
Problema trasporti
Questo oltre ad essere assolutamente indecente e non rispettoso della dignità e della salute del lavoratore determina anche un notevole problema a carico dei trasporti. La supply chain, la catena degli approvvigionamenti globali è in crisi ed è deteriorata per una serie di ragioni macroeconomiche. Ma in alcuni paesi come ad esempio l’Italia ciò è ulteriormente appesantito dalla questione dei trasporti. Le polemiche sui camionisti no-pass rischiano di far passare sottogamba quanto questa categoria sia spesso sottopagata pur facendo un lavoro usurante e pericoloso. E quanto questo aggravi, in un momento delicatissimo al livello internazionale, il problema dei trasporti.
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Visto che il Governo ultimamente ha varato norme contro chi non rispetta la sicurezza sul lavoro, sarebbe assai utile verificare in concreto chi costringe i trasportatori a segnare le ore di lavoro come riposo.
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Assai miope continuare a trascurare le criticità di questa categoria, specie in questo periodo