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Pensioni, arrivano quota 102 e quota 104 con deroghe per usuranti e precoci

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Salvatore Dimaggio

Il nodo pensioni si fa sempre più spinoso ma emerge ormai chiara la strategia del ministro Franco.

Le tensioni in ballo sono forti perché non solo la politica vuol far sentire la propria voce ma anche le istituzioni internazionali ci si mettono di traverso. La Lega continua la sua battaglia perché chi va in pensione dopo quota 100 non sia troppo penalizzato da un sistema pensionistico sfavorevole. Ma sulla sua strada incontra i partiti di sinistra ed il ministro Franco che premono verso una soluzione di maggior rigore. E maggior rigore viene richiesto anche dalle autorità internazionali che premono affinché il sistema pensionistico non risulti alla lunga insostenibile per le casse dello Stato. Ad ogni modo il ministro Franco vorrebbe una quota 102 nel 2022.

Il ministro vuole gradualità

A giudizio del Ministro questa sarebbe la soluzione più morbida e più sostenibile dal punto di vista economico. Non penalizzerebbe troppo chi va in pensione dopo quota 100, ma d’altra parte comincerebbe ad adeguare il sistema pensionistico. Ma dal 2023 dovrebbe entrare in funzione quota 104. Dunque una staffetta tra quota 102 e quota 104 nei due prossimi anni. Il Ministro Franco ritiene dunque che la gradualità sia la strada giusta. Ma la Lega non ci sta e annuncia battaglia perché ritiene questa soluzione troppo dura. Sicuramente saranno possibili deroghe per i lavori particolarmente usuranti e per i lavoratori precoci. Ma sebbene il piano del ministro Franco ora sia più definito e probabilmente incassi la solidarietà del governo sicuramente la via parlamentare non sarà semplicissima.

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La Lega non vuole dover sottostare ai dettami imposti dal FMI che vuole un sistema pensionistico duro che si avvicini troppo alla vituperata Fornero.

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Vedremo nei prossimi giorni i punti d’incontro delle varie forze politiche che si concentreranno molto sulle deroghe.

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