Il caso clamoroso di Kim Kardashian ha fatto scuola nel bene e nel male.
Sui social network spopolano una quantità imprecisata di influencer che spesso hanno un seguito enorme. Possono parlare di bellezza, di trucchi, magari anche di temi sociali, di ambientalismo, ecc. Possono toccare davvero tanti temi ed è normale che sia così. Alcuni studi sociologici e psicologici dimostrano come gli influencer rendano davvero onore al proprio nome. Infatti risultano avere un notevole potere di influenzare le decisioni dei propri follower. Si sviluppa tra influencer e follower uno strano rapporto di identificazione e di fiducia. Tutto ciò non è necessariamente un male, anzi quasi sempre è una cosa positiva. Il problema nasce quando qualche influencer comincia a consigliare delle criptovalute.
Consigliare crypto come nulla fosse
Qui ci sono molteplici problemi che si sovrappongono. Il primo è che probabilmente si stanno consigliando criptovalute ad un pubblico che non è in grado di comprendere un investimento così complesso e quindi rischia di mettersi nei guai. In seconda battuta c’è il fatto che molto probabilmente questi consigli vengono dati a giovani e quindi il rischio può essere ancora maggiore. Ma il caso più famoso, vale a dire quello messo in piedi proprio da Kim Kardashian è il più insidioso. Kim Kardashian infatti in un post diventato ormai il tristemente famoso aveva consigliato ai suoi follower di investire in massa su una criptovaluta che poi le autorità hanno scoperto essere quasi certamente una truffa.
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Quindi la famosa influencer ha spinto un grandissimo numero di persone ad investire in una crypto non pericolosa ma proprio fraudolenta. Il caso purtroppo non è isolato.
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Di conseguenza è assai importante che il rapporto tra influencer ed investimenti pericolosi ma soprattutto criptovalute sia monitorato con estrema attenzione. Troppo facile far fare passi falsi ai propri follower.
