Sono numerosi report anche molto autorevoli che sottolineano come per i beni di rifugio stia cambiando davvero tutto.
I risparmiatori sembrano molto più attratti dalle criptovalute che dall’oro. Il metallo giallo si posiziona piuttosto in basso nei desiderata di chi cerca un bene di rifugio e anche gli ultimi sondaggi confermano questo trend. I Bitcoin stanno vivendo davvero il loro momento d’oro. Inizialmente erano guardati con notevole sospetto da parte dei risparmiatori ed evitati come la peste dai risparmiatori istituzionali, ma se guardiamo gli ultimi sondaggi, anche istituti che fino a ieri li guardavano con grande timore oggi tendono ad sdoganarli. È il caso per esempio di Bank of America che solo qualche mese fa li definiva una bolla tremenda e oggi invece parla dei Bitcoin ma anche di tutto il mondo della blockchain come un fenomeno troppo grande per essere ignorato. Tutto questo per non parlare di tutti quei risparmiatori che nei sondaggi sostengono che preferiscono diversificare in Bitcoin piuttosto che in oro per coprirsi da eventuali fluttuazioni del mercato.
Tesi ardite che affascinano
A nostro avviso con troppa facilità si è sdoganato il Bitcoin. Che possa trattarsi di un fenomeno interessante ed anche innovativo può benissimo essere, ma che possa sostituire un bene oggettivamente stabilissimo come l’oro nella veste di strumento di rifugio è quantomeno azzardato. Eppure un guru del mercato finanziario come Barry Sternlicht, che ha cofondato Starwood Capital Group è assolutamente favorevole alle crypto ed anzi le considera un investimento più stabile rispetto al denaro o addirittura ai metalli. Ritiene il mondo dei token più trasperente rispetto a quello delle valute (stampate a pioggia e senza un criterio) e dei metalli (manipolato ed arbitrario).
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Queste riflessioni estreme possono a nostro giudizio essere confusive e destabilizzanti per l’uomo della strada che non comprende i rischi intrinseci.
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E’ giusto ascoltare le riflessioni di questi guru. Ma è giusto anche capire che lo hanno gli strumenti per difendersi nel caso in cui fossero errate.