Bloomberg dà una notizia clamorosa: sarà approvato il tanto atteso ETF sui Bitcoin.
Per tutti coloro i quali vogliono investire su Bitcoin non cambia in realtà assai tanto, perché già oggi ci sono tantissime vie e tantissime app che consentono di investire nella popolarissima criptovaluta. Questo è un gesto simbolico: in pratica si è fatta tutta la pressione possibile ed immaginabile sulla Sec, che è l’equivalente della nostra Consob, affinché si prendesse la responsabilità di autorizzare l’ingresso in borsa ad un etf esposto direttamente sulla criptovaluta. In realtà nessuno al mondo sa se questa criptovaluta sia una colossale bolla o sia un qualcosa di solido. Non c’è il minimo dubbio che oggi abbia raggiunto valori clamorosi fondati sostanzialmente sul nulla e che tanti analisti la ritengano una bolla tremenda.
Si è corso un rischio notevole
Qui il problema non è l’investimento in Bitcoin, perché tanto l’investimento in Bitcoin si poteva fare ieri e si potrà fare domani. Eseguirlo concretamente tramite etf o tramite un’app non cambia poi tanto. Quella che forse è venuta meno è la credibilità della Sec. Tutte le pressioni alle quali è stata sottoposta in questi mesi non giustificano il fatto di aprire le porte della borsa a qualcosa che puzza davvero tanto di bolla. Perché tantissimi risparmiatori hanno un rispetto sacrale dell’autorità della Sec e ritengono che se qualcosa viene autorizzato dalla Sec è qualche cosa di sostanzialmente sano.
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Tutti gli etf possono colare a picco e tutte le aziende possono fallire, ma l’idea generale è che la Sec, così come la Consob non permetterebbero ad un imbroglio senza valore di essere quotato in borsa perché il loro compito è sorvegliare.
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Dirà il tempo se la Sec ha fatto bene o no.