Nei paesi balcanici iniziano a scoppiare tafferugli e proteste.
Il rincaro dell’energia è un problema grave per tutta quell’area geografica, ma non dobbiamo pensare che le tensioni resteranno confinate lì. L’Europa che ha avuto la pazienza di aspettare la fine del covid e che ha creduto nella ripresa non vuole sentir parlare di inflazione ed ha ragione perché l’inflazione ha il potere di erodere la capacità di acquisto delle famiglie e può durare molto a lungo. I cittadini temono che i governi non faranno nulla per arginare il carovita e d’altra parte sentono i rincari già ovunque. Le bollette salgono così come salgono i rifornimenti per l’automobile e i beni alimentari.
La rabbia della gente
Non c’è neppure un settore che si salvi da questi rincari e in tutti i paesi dell’area balcanica già duramente provati da una crisi senza uscita, la rabbia sta montando rapidamente. Gli episodi di violenza di questi giorni in Italia sembrano apparentemente slegati perché vengono ricondotti a Forza Nuova e al Green pass. Ma la verità è che l’inflazione ha il potere di far montare la rabbia e il senso di impotenza delle persone.
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Sino ad oggi le istituzioni europee non hanno offerto nessuno nessuna concreta risposta e forse in realtà neppure ne hanno perché siamo grandi importatori di energia. D’altro canto anche le misure di sostegno alla spesa saranno erogate con il contagocce perché anzi In questa fase i governi vogliono rientrare di tutti i soldi spesi per i bonus.
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E’ un puzzle complesso quello che i governi devono comporre. I conti pubblici sono disastrati a causa del covid, ma non spegnere la spirale inflazionistica è pericoloso per la tenuta sociale di tanti Paesi che sino a ieri volevano scappare dall’Euro. Sull’inflazione, Unione Europea si gioca una partita importantissima.