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Le banche centrali parlano di “inflazione transitoria” (intanto comprano più oro che mai)

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Salvatore Dimaggio

Da tempo le banche entrali sminuiscono l’impatto delle loro politiche ultra espansive ma poi…

Le banche centrali di tutto il mondo, a cominciare dalla Federal Reserve americana, in questi anni hanno portato avanti una politica assai particolare. Hanno iniettato enormi quantità di denaro per sostenere una crescita smodata delle borse. Ogni qualvolta hanno tentato di ridurre i sussidi erogati alle borse in forma di quantitative easing, i mercati hanno cominciato a fare le bizze ed a minacciare crolli. La volatilità si è impennata, il Vix è schizzato alle stelle e così puntualmente la Federal Reserve è tornata sui suoi passi ed ha rinunciato a smettere di sostenere Le borse. Tassi bassissimi e quantitative easing sono stati il ritornello di questi anni. Poi è arrivato il covid e queste politiche ultra espansive al posto che ridursi ovviamente sono state ulteriormente incrementate perché i mercati non non potevano essere lasciati in balia di un crollo che si annunciava inevitabile. Oggi tutta questa benevolenza nei confronti delle borse ha portato uno scenario di notevole inflazione.

Minimizzano ma acquistano oro

Le banche centrali lungi dal riconoscere l’inflazione e lungi dal riconoscere che sostanzialmente la colpa era loro, hanno fatto la cosa più semplice: l’hanno negata. Per mesi l’hanno negata e quando è diventata assolutamente evidente persino per l’uomo della strada, hanno cominciato a dire che era un’inflazione trascurabile e comunque transitoria. Sarebbe passata da sola. In realtà vari analisti e le aziende leader dei vari comparti dicono cose assai diverse. Il CEO della grande industria alimentare Kraft ad esempio ha detto che i consumatori dovranno abituarsi all’inflazione perché è un fenomeno stabile. Errare umano, ma come è possibile che le banche centrali di tutto il mondo stiano prendendo questo clamoroso abbaglio sul fronte dell’inflazione? La verità assai probabilmente è che loro sanno benissimo che l’infrazione è un mostro che flagellerà per anni le economie mondiali e infatti stanno correndo anche ai ripari. Stanno facendo incetta d’oro come mai prima d’ora. Ecco i numeri impressionanti dei loro acquisti di metallo giallo.

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E’ il World Gold Council a fornire l’incremento delle riserve d’oro delle banche centrali negli ultimi sei mesi: addirittura +39%! Che corrispondono a 333,2 tonnellate.

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Dunque mentre alla gente raccontano di non preoccuparsi e che non c’è nessuna inflazione loro corrono ai ripari gonfiando le loro casseforti di oro.

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Le banche centrali sono costrette a prendere decisioni difficili che spesso scontentano qualcuno, ma il loro sminuire l’impatto dell’inflazione solo per non essere costrette a rialzare i tassi, pone degli interrogativi.

 

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