Emergono i dati dei migliori e peggiori ETF del mese appena concluso.
Ed è normale per gli investitori essere curiosi di quale abbia realizzato le migliori performance e quali invece siano andati peggio. Gli etf sono i fondi di investimento preferiti dagli utenti e di conseguenza possono offrire uno spaccato molto interessante di quello che il mercato sta facendo. Se guardiamo la classifica degli etf del mese di settembre emerge chiaramente come a vincere per performance sono stati gli etf energetici. A fare peggio di tutti invece sono stati gli etf legati all’economia brasiliana ed al Palladio. Possono sembrare dati freddi e scollegati ma in realtà non è così. Andiamoli a leggere insieme. Chiaramente la schiacciante vittoria del settore energetico è la riprova del fatto che la crisi energetica è fortissima e rischia di fare danni a pioggia. La crescita degli etf energetici va di pari passo con la crescita della crisi dell’energia mondiale.
Tutto collegato all’energia
Insomma quello che alcuni chiamano il Power Crunch e che sta facendo parecchi danni in tutto il mondo. Ma il crollo di rendimento degli etf legati al Palladio è anch’esso curiosamente collegato alla medesima situazione. La penuria di chip colpisce il settore dell’automotive che taglia la produzione. Il taglio della produzione di automobili azzoppa il Palladio che in questo momento ha la caratteristica di essere l’unico metallo prezioso che non cresce. Questo perché il Palladio pur essendo un metallo preziosissimo (assai più dell’oro) è impiegato principalmente nelle marmitte delle auto di conseguenza se il settore auto soffre, soffre anche il Palladio. Insomma gli etf ci dicono chiaramente che il Power Crunch sta colpendo durissimo.
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Questo ci consente di capire quanto siano profonde ed esplosive le dinamiche legate all’energia e quanto siano impattanti sul sistema.
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Oggi poi con l’Opec che non vuole aumentare la produzione di petrolio la situazione non potrà che complicarsi
