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Immobiliare Cina: debito clamoroso molto oltre Evergrande che intanto è fuori dalla borsa

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Salvatore Dimaggio

L’immobiliare cinese è un problema che si estende ben oltre i confini di Evergrande.

Quando qualche settimana fa era scoppiato il caso Evergrande aveva fatto sensazione scoprire che un’azienda così grande ed importante aveva un buco di 305 miliardi. Nel frattempo le voci su questa colossale società si sono inseguite senza sosta. Il governo cinese ha cercato di sdrammatizzare dicendo che sarebbe intervenuto sulla liquidità. Tuttavia in tanti hanno parlato di default. Quando il governo cinese ha comunicato che non sarebbe intervenuto a salvare il colosso dell’immobiliare, il default è stato praticamente certo. Dunque Evergrande è al default e adesso viene anche tolta dai listini. Ma intanto le società di Rating e di analisi hanno cominciato a chiedersi se Evergrande fosse un caso isolato. Purtroppo da tempo si parla di bolla immobiliare ed è noto che in Cina si costruiscono intere città fantasma.

Non solo Evergrande

È questo il dato che forse preoccupa di più gli analisti. Una grande azienda come Evergrande può fallire esattamente come tutte le altre. Certo dal suo crollo ci sono più danni. Ma il problema vero sta nel fatto che Evergrande così come altri sviluppatori immobiliari costruivano colossali quartieri; intere città che sapevano benissimo che non avrebbero dovuto essere vendute. Un chiaro clima da bolla. Quello che emergerebbe oggi è che il debito complessivo dell’immobiliare cinese si aggirerebbe sui 3.300 miliardi di dollari. Una cifra mostruosa capace di schiacciare non solo l’economia cinese ma di innescare un effetto domino sull’immobiliare mondiale.

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La Cina appare ora assai diversa da quel gigante inarrestabile che appariva sino a poco fa. Il paese più grande del mondo con uno sviluppo economico straordinario e forte di consumatori interni sempre più benestanti. 

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Oggi appare un gigante dai piedi d’argilla.

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