Eurostat ha diffuso i dati dell’inflazione in Europa e come ci si aspettava, non sono per niente buoni.
A lungo negata dalle banche centrali, l’inflazione c’è ed è palpabile. I rincari sono a catena in tutte le filiere produttive mondiali. Praticamente tutte le materie prime stanno crescendo di prezzo ed attraverso le supply chain i maggio costi si trasferiscono ai consumatori. Vediamo i dati di Eurostat. A settembre l’inflazione è stata pari al 3,4% dunque mantiene un trend rialzista rispetto al 3% registrato ad agosto. La nota più pesante è quella dell’energia che rincara addirittura del 17,4%. In concreto questa è una mazzata per tutti gli europei, ma il problema principale è che gli analisti vedono questo trend inflazionistico come qualcosa destinato a durare. Infatti tutte le stime parlano di un’inflazione stabile. D’altra parte l’alluvione di soldi che le banche centrali hanno fatto piovere sul sistema non poteva non generare pressioni inflazionistiche.
La ripresa dell’economia può essere gelata dai rincari
I dati diffusi da Eurostat in sostanza dipingono un quadro piuttosto chiaro. Le aziende saranno costrette ad applicare rincari ai propri beni. D’altra parte i consumatori, spaventati (e giustamente) dall’inflazione cercheranno di fare economia al massimo. La conseguenza e che la ripresa tanto agognata potrebbe bloccarsi. Ma cosa fa l’europa contro tutto questo. Al momento non è chiaro. Si parla di rivalutazioni delle pensioni e di aiuti ai più deboli per pagare le bollette. Ma attualmente non c’è un piano chiaro e condiviso per affrontare queste pressioni inflazionistiche.
Leggi anche: Pandora Papers: l’inchiesta che fa tremare 29.000 ricchi evasori grazie ai paradisi fiscali
Certamente le famiglie italiane, già duramente provate, dovranno fare ancora più sacrifici e più economia.
Leggi anche: Rivoluzione: investire nel metaverso con un singolo ETF. Matrix è qui
Ad ogni modo si attendono le risposte delle autorità europee per un contrasto all’inflazione. Dalle banche centrali purtroppo ben poco c’è da attendersi perchè con i loro tassi bassi semmai sono un incentivo all’inflazione.