La riunione di lunedì dell’opec sarà davvero importante. Di solito le riunioni dell’opec sono monitorate unicamente da chi investe sul petrolio.
Ma questa volta è tutto diverso. La grande speranza che gli stati nutrono sulla riunione di lunedì e che l’opec possa effettivamente ampliare la produzione petrolifera dando un po’ di respiro al petrolio ormai arrivato a lambire gli $80. Ma questo realisticamente non può fermare una spirale inflazionistica ormai così forte e robusta. Sino ad oggi le banche centrali hanno semplicemente fatto spallucce riguardo il fenomeno dell’inflazione. Hanno detto che la monitoravano ma che non era realmente preoccupante. In realtà tutte le associazioni di consumatori e tutte le associazioni di aziende che producono praticamente qualsiasi bene concordano nel dire che l’inflazione c’è eccome.
Possono essere costrette dall’inflazione
Al di là dei freddi dati economici colpisce come siano proprio le aziende che producono ad esempio cibo a mettere le mani avanti e quasi a scusarsi con i consumatori per i rincari che dovranno inevitabilmente infliggere. È stato il caso di Marco Lavazza in Italia intervistato dal Corriere della Sera che ha giurato che le aziende alimentari italiane avrebbero fatto di tutto per contenere i rincari ma che purtroppo con simili aumenti delle materie prime c’è ben poco da fare. Le banche centrali che hanno assicurato di mantenere i tassi a zero ancora per molto tempo e di iniziare a toccarli probabilmente giusto nel 2022 potrebbero essere costrette a tornare sui loro passi. In realtà una pressione enorme viene esercitata sulla banca d’Inghilterra. La Banca Centrale inglese nfatti viene pressata da più parti perché aumenti i tassi prima del previsto. L’inflazione nel Regno Unito è veramente troppo forte e gli effetti stanno diventando paradossali con risse alle pompe di benzina e ben 10 aziende di luce e gas che hanno fatto default nel giro di poche settimane.
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La Banca Centrale norvegese ha già bruciato tutti sul tempo e ha alzato i tassi e quella inglese potrebbe seguirla.
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Quando la Fed effettivamente aumenterà i tassi non è chiaro cosa potrebbe succedere sui mercati, ma diversi analisti vedono correzioni del 20% o più.