I conti di Toyota sono un po’ sorprendenti. Nel numero di auto prodotte sembrerebbe che l’anno in corso potrà essere anche peggiore del 2020 della pandemia.
Infatti in questo 2021 Toyota tagliato di ben 300.000 unità la produzione di autovetture. Come si spiega una flessione del genere? Questo 2021 dovrebbe essere l’anno della ripartenza ma non è così per il settore Automotive. Il settore Automotive infatti risente della penuria dei microchip. Per chi è esterno questi industria può sembrare un problema non così grande ma la penuria dei microchip costringe le aziende a tagliare di molto la produzione dei veicoli. Non basta. La situazione di Toyota è particolare perché la variante Delta che da noi non ha rappresentato un grosso problema in Asia e soprattutto nel sud est asiatico ha colpito duramente. Ciò Ha determinato un problema di richieste di veicoli assai grave. Di conseguenza Toyota è stata colpita contemporaneamente sia dalla crisi dei microchip che che da un mercato suo proprio il notevole contrazione.
Un caso forse non isolato
Gli analisti ritengono vi sia anche una terza ragione cioè il fatto che Toyota abbia fatto la scelta sbagliata di continuare a puntare sul idrogeno in un mondo che stava avviando la transizione verso l’elettrico. Questa è una strana decisione di Toyota che ha continuato a ritenere che il futuro potesse essere l’idrogeno. Addirittura è noto che la grande azienda asiatica abbia fatto una notevole attività di lobbying persino sul governo americano per ritardare l’agenda dell’auto elettrica. Insomma quest’anno per Toyota sarà probabilmente peggiore del precedente. Ma potrebbe anche essere che quello che sta succedendo a Toyota potrebbe espandersi presto da altre aziende. E non solo del settore Automotive.
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La crisi energetica da una parte e l’inflazione dall’altra potrebbero mettere una seria ipoteca sulla ripresa.
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In definitiva il settore Automotive potrebbe essere semplicemente il primo ad essere colpito ma non l’unico.