Il Bitcoin sta davvero monopolizzando l’attenzione su di sé. In un mondo che combatte contro la crisi energetica e l’inflazione per non parlare delle varianti del covid l’attenzione sul Bitcoin è sempre più forte.
Soprattutto la gente è frastornata dal ruolo che potrà svolgere nel caso di una crisi. E’ realmente un bene di rifugio o è solo un colossale fuoco di paglia? Le autorità economiche e monetarie lo vogliono regolamentare fino a strozzarlo dicono i maligni. Eppure oggi il prestigioso Economist lo consiglia come strumento difensivo nel quadro di un portafoglio diversificato. Ma che cosa sta cambiando nel Bitcoin? È difficile capire perché una valuta virtuale così intrinsecamente pericolosa sia contemporaneamente oggetto delle preoccupazioni delle banche centrali ma allo stesso tempo venga sistematicamente sempre più accettata e sdoganata da giornali e consulenti di investimento. E qualcosa di complesso da decifrare ma quello che è certo è che tutti quanti ci stiamo abituando alle criptovalute.
Come mai viene sdoganato?
Ma questo è un bene o un male? Se effettivamente sono una bolla come molti sostengono questo dilagare indisturbato non può che essere un grosso pericolo. Ricordiamo che ben il 18% degli italiani possiede il Bitcoin. Ma intervistati su cosa sia questa criptovaluta praticamente nessuno ha saputo rispondere in modo chiaro. Insomma con le crypto ci vuole prudenza ed i richiami della banche centrali non vanno sottovalutati. Diversificare è importante come ricorda l’Economist, ma siamo sicuri di comprendere in cosa stiamo diversificando?
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Intanto Biden ha creato una commissione per porre regole e paletti alle crypto e soprattutto alle altcoin. Vedremo come il mercato digerirà le varie regolamentazioni che non mondo si stanno sviluppando sulle crypto.
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Il giornale britannico ha scomodato il Nobel Harry Markowitz che spiegava come fosse conveniente avere un misto di investimenti a rischi diversi. Ma ciò non deve indurre a sottovalutare il rischio.
