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Investitori ormai collegano violenta crisi energetica e tapering: mercati in panico

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Salvatore Dimaggio

Tutte le borse aprono in profondo rosso quello di oggi sulle borse è un bollettino di guerra e contrasta fortemente con la chiusura settimanale tutto sommato serena della scorsa settimana.

Le incognite all’orizzonte sono tante l’inflazione che cresce sempre di più evergrande e la crisi energetica. Ma cerchiamo di capire più nel dettaglio se la scorsa settimana era stata dominata dal caso evergrande in qualche modo il governo cinese ha convinto gli investitori che se crollo ci dev’essere sarà un crollo controllato e gestito nel migliore dei modi. In qualche modo la psicologia dei mercati aveva accettato questo stato di cose ed è andata avanti. Ma nella giornata di ieri si è manifestata in tutta la sua forza la crisi energetica. Abbiamo avuto infatti sia eventi drammaticamente iconici come l’esercito utilizzato nel Regno Unito per sedare i tafferugli davanti alle pompe di benzina. Ma abbiamo avuto anche notizie meno iconiche ma più significative.

I mercati temono tapering anticipato

Ieri infatti si è capito con forza come l’industria cinese sia semiparalizzata dalla crisi energetica. Dunque nella mente degli investitori se fino a ieri la crisi energetica Era un brutto grattacapo in qualche modo legato all’inflazione oggi diventa una minaccia autonoma è spaventosa. Ma si connette anche ad un’altra minaccia quella del tapering se la crisi energetica è così forte come faranno le banche centrali ad allungare ancora i tempi per il tapering? Non c’è da temere che il tapering arrivi molto prima del previsto? Ed ecco spiegate le aperture drammatiche di oggi.

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In definitiva se è vero come è vero che la crisi energetica è una brutta bestia è altrettanto vero che i mercati comunque sono sempre più spaventati dal tapering ma ormai le due cose appaiono piuttosto connesse.

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Chi diceva che i mercati avevano accettato la roadmap della Fed è stato troppo ottimista.

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