Bolla immobiliare come nel 2008 montagne di case invendute e prezzi che salgono senza motivo.
Il caso evergrande sta monopolizzando l’attenzione del pianeta con le borse che aprono in profondo rosso e la paura del default. Ma guai a considerare Evergrande semplicemente una grandissima Corporation che ha sbagliato a fare i conti. Siamo nel bel mezzo di una bolla immobiliare e chi lo nega nega l’evidenza. La BCE ne parlava dall’inizio di quest’anno anche se molto timidamente e cercando di non tirare fuori l’argomento quando proprio non fosse necessario. Bullard della Fed lo ha detto e ripetuto in tutte le salse sostenendo che il tapering non si potesse più rinviare. Ma la situazione cinese di oggi è simile alla situazione spagnola del 2008. Montagne di case costruite ed invendute, quartieri su quartieri costruiti giusto per approfittare della bolla senza che nessuno abbia voglia realmente di acquistare quelle case.
Case costruite per non essere vendute: bolla
Un mercato immobiliare che sale senza i fondamentali, cioè senza la gente che vuole comprare. Il ritornello è sempre lo stesso. Siamo in bolla. Anche se ultimamente quando sentiamo parlare di bolla di solito sono discorsi riferiti alle criptovalute, in realtà la bolla che preoccupa di più i regolatori in generale e le banche centrali in particolare è quella immobiliare. Probabilmente Evergrande è solo un grosso canarino nella miniera. E sicuramente anche di questo si parlerà nella prossima riunione della Fed.
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Anche perché è un cane che si morde la coda: se siamo effettivamente in una bolla immobiliare, la Fed dovrà accelerare il tapering e se farà questo, rischia soltanto di far esplodere la bolla. Ma d’altro canto continuare ad alimentarla sarebbe peggio.
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Le surreali New Town cinesi, sconfinate e disabitate ma perennemente in espansione sono lì a dirci che la trama della bolla non reggerà per sempre.