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Le banche centrali gelano le crypto: non sono vere monete e sono pericolose

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Salvatore Dimaggio

Da ultima ci si è messa la numero 1 della BCE a mettere in guardia contro le criptovalute.

La Lagarde ha detto senza mezzi termini che sono rischiose e volatili. Ha sostenuto che non è possibile utilizzare stabilmente per comprare beni e servizi perchè sono instabili e la gente dovrebbe stare attenta. Ma Lagarde fa una distinzione. Le crypto sono un pericolo e la gente non dovrebbe investirci con tanta disinvoltura. Le stablecoin sono un discorso a parte. Resta il problema dell’eccessivo consumo energetico e che in tanti casi hanno delle realtà opache dietro, ma essendo che sono legate ad altri valori, almeno non c’è il problema della volatilità estrema. Si, perchè le stablecoin non hanno un mercato valutario loro proprio ma riflettono il valore di un’altra moneta, oppure magari di una commodity come oro, rame, ecc. Dunque almeno si evita il rischio crolli improvvisi.

Tutte le banche centrali le temono

Discorso completamente diverso quello dell’euro digitale che sarà emesso e garantito dalla stessa BCE. Esso non avrà i problemi visti sopra ma in europa non mancano le perplessità e le ha sottolineate proprio la banca centrale tedesca che teme una crisi di liquidità delle banche. Che succede se troppi europei decidono di convertire i propri euro in euro digitali? Dove troverebbero le banche i soldi per i prestiti? Non si deve tuttavia pensare che le crypto impensieriscano solo la BCE.

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Da poco anche le banche centrali svedese e messicana hanno tuonato contro le crypto. Il problema di fondo è: se troppi investono in crypto, le bizze alle volte anche forti di questo particolare mercato finiranno con l’essere sistemiche.

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E ciò è pericolosissimo in un’epoca nella quale inflazione e tapering ma anche bolla immobiliare già creano forti timori. 

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