È l’industria più ricca del pianeta, cresce sempre e adesso la UE vuole togliere anche l’IVA. La proposta dell’Unione Europea è francamente scandalosa.
È stata data nel modo più mellifluo e delicato possibile ma non sorprende che abbia suscitato un vespaio. E giustamente. Ursula Von der leyen ha pronunciato il 15 settembre il suo discorso sullo stato dell’Unione. Di norma è un fare il punto della situazione un po’ noioso e diplomatico su tutte le cose fatte e tutte le cose da fare nell’Unione Europea. Anche il Presidente degli Stati Uniti fa un qualcosa del genere. Ma stavolta le cose sono andate molto diversamente Von der leyen ha tirato fuori una proposta che subito ha scatenato accese polemiche.
Finché c’è guerra, c’è speranza
La proposta è quella di eliminare l’IVA per le armi prodotte all’interno dell’Unione Europea. Insomma l’industria delle Armi un’industria ricchissima e controversa (per usare un eufemismo) che cresce sempre guadagna sempre. E guadagna grazie a tutti i conflitti che “provvidenzialmente” non mancano mai di scoppiare in giro per il pianeta e grazie all’adozione massiccia da parte degli eserciti occidentali evidentemente ha bisogno di un ulteriore regalino, vale a dire un risparmio su quell’Iva che paghiamo anche sui beni di primissima necessità. A quanto pare si può non applicare alle armi. La giustificazione data in sede istituzionale è ineccepibile sarebbe un aiuto alla creazione di una difesa comune Europea, ma francamente resta una proposta quantomeno discutibile.
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Francamente ci auguriamo che questa proposta non passi, anzi che si comincia a fare qualcosa per ascoltare le organizzazioni di attivisti che si battono contro questo lercio giro d’affari.
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Non è qui il caso di fare vuota retorica e con la tensione crescente tra le varie superpotenze è chiaro che la UE ha tutto il diritto di difendersi in modo più autonomo, ma foraggiare un’industria oggettivamente opaca è ingiusto e pericoloso.