Per le criptovalute cambia tutto. Le piattaforme dovranno inviare i dettagli delle operazioni dei loro clienti ad un registro che potrà essere controllato da Guardia di Finanza e Polizia.
Questo lo dovranno fare ogni tre mesi. E’ Italia Oggi a dare notizia di questo decreto in virtù del quale sarà creato un registro apposito presso l’organismo per la gestione degli elenchi degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi. È qui che dovranno registrarsi gli Exchange e i Wallet. Fuori da questo registro si opera in modo abusivo punto evidente che il Ministero dell’Economia e delle Finanze Ha compreso le dimensioni colossali Assunta del fenomeno criptovalute e vuole correre ai ripari. Lo stato ha bisogno di conoscere le dimensioni di questo fenomeno è di norma farlo punto è la finanza alla necessità di controllarlo infatti le forze di polizia potranno accedere liberamente a questi dati.
La lente della Guardia di Finanza
Le piattaforme per via telematica comunicheranno questo registro tutte le operazioni compiute sul suolo italiano, identificativi del cliente delle sue operazioni. Dunque il mondo degli Exchange fino ad ora confinato in uno strano limbo tra il lecito e l’illecito ora passa sotto la lente della finanza e del ministero. Le transazioni in criptovalute non saranno più un esotico fatto tra privati ma un qualcosa che lo Stato deve conoscere in modo chiaro ed univoco. Questa riforma era attesa e sicuramente va nel senso di rendere la vita più difficile a chi utilizza le criptovalute non come una forma di investimento ma a fini di riciclaggio o comunque a fini opachi.
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Saranno la polizia valutaria e la Guardia di finanza a passare questo flusso di dati sotto la lente.
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Sarà l’autorità a fissare i parametri per la tenuta di questo registro. Ogni attività che non ottempererà a ciò sarà automaticamente abusiva.