Questa roba con i token la stanno facendo davvero. La tokenizzazione del mercato immobiliare è soltanto l’ultima delle bolle poggiate su bolle poggiate su altre bolle che la blockchain ha prodotto.
Ogni immobile viene trasformato in un token e venduto sul mercato immobiliare del tutto inutile. Che in parole povere significa pretendere di vendere titoli di proprietà di niente. Ovviamente ci sono già immobili venduti per un sacco di soldi anche se non si capisce poi se questi soldi sono reali o altra fuffa di criptovalute. La verità è che nessuno se lo chiede neanche più. E’ un mercato che vale un’infinità di migliaia di miliardi perché logicamente se prendiamo la montagna di immobili presenti nel mondo pretendiamo di farne un altrettanto virtuale è chiaro che parliamo di valori stratosferici. Ma tutto questo ha un senso? Attualmente si perché siamo in bolla, come sostengono tantissimi economisti e anche lo stato cinese che detesta criptovalute del NFT. Ma quando tutta questa montagna di valori virtuali comincerà scricchiolare che cosa succederà?
Vendere la Tour Eiffel
È per questo che la Sec sta prendendo tempo e nonostante le ingenti pressioni non vuole approvare ETF basati su criptovalute. Ma torniamo al mercato immobiliare tokenizzato. Ne hanno parlato i giornali sostenendo che vi fossero piattaforme molto dinamiche e flussi di domanda ed offerta strutturati e sostenibili. Ed ovviamente tanti hanno sentenziato che fosse il futuro dell’immobiliare. Cosa significhi dobbiamo ancora stabilirlo.
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È un mercato che esiste e c’è stato anche l’esperimento della vendita della Torre Eiffel virtuale tokenizzata. Dunque ecco il titolo dell’articolo. Ma di preciso quando si è superata la soglia del senso del ridicolo?
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Ma forse almeno questa bolla non si gonfierà come le altre. Matthew McAuley, Director of Global Research di JLL rivela su The Investor che questo settore è una forte delusione, non si ricscontra un reale interesse per questi immobili virtuali e non si sa se questo mercato avrà realmente un futuro.