Dobbiamo forse tutti quanti renderci conto che il virtuale non è più così virtuale. E a ricordarcelo c’è una tendenza piuttosto forte nel mondo dei videogiochi che si chiama GameFi.
Nonostante la complessità tecnica della questione in definitiva la filosofia alla base di queste piattaforme è piuttosto semplice. Si tratta di giocare a dei videogame. E fin qui nulla di nuovo. Si tratta inoltre di sbloccare i contenuti speciali, di vincere trofei, di trovare tesori eccetera. Anche qui nulla di nuovo sotto il sole. Ma la novità sta nel fatto che questi tesori e questi trofei sono non fungible token e criptovalute. Dunque sono qualcosa di virtuale ma alla quale la blockchain attribuisce un valore reale. E allora che cosa succede? Che lo stesso gioco diventa anche una piattaforma mercato nella quale comprare, vendere, scambiare questi oggetti virtuali con un valore reale ed anche convertirli in moneta reale.
In un certo senso è un rovesciamento radicale rispetto a quei giochi che chiedono di pagare per essere più forti degli altri competitor. Qui è il gioco a pagare te. Inutile dire che questo è incredibilmente più attrattivo per i giocatori. In realtà i giochi che ti pagano per giocare esistono da un pezzo, ma siccome i vecchi giochi che ti pagano per giocare pagavano soldi veri, offrivano una remunerazione incredibilmente bassa. Si trattava di una remunerazione paragonabile a quella che si guadagna rispondendo ai sondaggi, dunque qualcosa di davvero ridicolo. Al contrario, siccome tutto ciò riguarda le criptovalute e la blockchain questi oggetti virtuali possono arrivare ad avere valori importanti e infatti alcuni di questi giocatori del GameFi arrivano a guadagnare delle cifre notevoli.
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Forse siamo arrivati ad una nuova strana dimensione dell’intrattenimento nella quale effettivamente si potrà vivere giocando. Questo è l’utopistico desiderio di tanti che affollano i forum di appassionati di videogiochi.
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E forse almeno in un certo senso potrebbe anche essere diventato realtà. Dirà il tempo se questa struttura di valori è sostenibile, come del resto vale per tutti i valori generati dalla blockchain.
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