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Trump e Paulson dicono che chi scommette sulle criptovalute, presto si farà molto male.

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Salvatore Dimaggio

Sono due personaggi estremamente diversi, ma sono in un modo o nell’altro dei Big Player della finanza mondiale.

Paulson è famoso per aver fatto il più grande short della storia guadagnando una montagna di soldi sul crollo dei mutui sub-prime del 2008. Trump è un esperto uomo d’affari che da poco ha chiuso la sua carriera presidenziale in modo molto turbolento. Sono sono uomini di business estremamente diversi per temperamento e background eppure su un punto sono completamente in sintonia: Le criptovalute sono null’altro che una bolla e lo scoppio non tarderà a manifestarsi. In tanti hanno espresso critiche sulle criptovalute, ma ormai stanno pian piano diventando un fenomeno mainstream.

E se avessero ragione?

Le banche centrali ne parlano. La Sec vuole autorizzare un ETF quotato sulla borsa di Wall Street e pian piano stanno diventando, sebbene tra mille cautele un un investimento un pochino più normale tanto che molti ne parlano addirittura come di un bene rifugio. Non sono mancati alcuni analisti che hanno addirittura detto che in caso di crollo del mercato, il Bitcoin potrebbe essere un bene di rifugio. Quasi come l’oro. Ma accanto tutti questi entusiasti ci sono ora questi due personaggi di enorme peso che senza mezzi termini liquidano le criptovalute come una moda passeggera senza assolutamente niente sotto.

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E soprattutto profetizzano che a breve ci sarà il crollo. Un crollo delle criptovalute avrebbe ormai effetti sistemici in quanto si sono diffuse a tanti livelli del mondo finanziario.

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In realtà è questo il rischio più grande se questi due personaggi dovessero avere ragione. Sono talmente tanto diffuse tra gli investitori, ormai che un crollo non potrebbe più essere considerato come un fatto circoscritto.

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