Una clamorosa truffa scuote il mondo degli NFT. Un finto Bansky NFT è stato pagato 300.000 dollari. Davvero sugli NFT c’è troppa confusione e sono in tanti che ci stanno speculando.
Questo è un peccato perché questa tecnologia ha oggettivamente delle potenzialità. Ma quando la confusione e la criminalità ci si mettono di traverso diventa tutto veramente molto difficile. Gli NFT per loro natura In effetti non sono falsificabili quindi un NFT garantisce un elevato grado di sicurezza. Questo induce molti a fidarsi acriticamente di questa tecnologia. Quando poi c’è di mezzo un artista noto e affermato come Banksy è chiaro che tutto cambia e le cifre crescono tanto e anche l’appetito degli investitori cresce di conseguenza. Questo finto Banksy è stato venduto ben 300.000 dollari ma vediamo come è stata possibile questa truffa.
Una truffa sul sito ufficiale
Un’abile hacker si è introdotto sul sito di Banksy e ci ha infilato un link che non rimandava alla vendita dell’NFT reale, ma rimandava su Open Sea. Open Sea è un mercato libero, aperto di opere d’arte digitali dove chiunque può vendere. Di conseguenza l’incauto acquirente ha acquistato un’opera d’arte qualsiasi al posto di un Banksy. La morale della favola è che sebbene gli NFT non si possono contraffare, bisogna sempre vedere chi è che ci vende questo NFT. Casi del genere tuttavia nascono dalla confusione ma generano altra confusione perchè portano tanti ad avere sfiducia di questa tecnologia che invece è ottima per rendere sicuro qualcosa.
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Un caso come questo dimostra come il marketplace sul quale si acquista è determinante. Se un sito ufficiale ci rimanda ad un altro sito è bene fermarsi è capire: è una scelta del vero venditore o c’è qualcosa che non va?
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Nulla vieta ad un creatore “importante” di NFT di vendere su una piattaforma aperta a tutti, ma bisogna verificare se sia davvero lui.