La Borsa sembra in qualche modo aver smaltito i timori per l’inflazione. Ma la parola d’ordine resta sempre quella: inflazione. E’ l’inflazione che turba i sonni degli investitori di tutto il mondo.
Powell hai iniziato a parlare di tapering. E questo ha impensierito le borse di tutto il mondo. Ma è stato molto abile perché ha detto che il tapering probabilmente entro fine anno sarebbe iniziato, ma i tassi non sarebbero stati toccati. Questo qualche settimana fa aveva messo di buonumore le borse, ma ieri segnali di una recrudescenza dell’inflazione avevano reso l’umore pesante sulle borse di tutto il mondo. Dunque la giornata di ieri era stata contraddistinta da listini rossi un po’ dovunque. Ieri infatti c’è stato un salto di 8 punti base nel BTP decennale e anche lo spread è salito. D sia la Banca Centrale austriaca che quella olandese hanno iniziato a chiedere con forza una riduzione del pompaggio di stimoli della Banca Centrale Europea.
Quiete dopo il nervosismo di ieri
Dunque su entrambi i lati dell’Atlantico le banche centrali cominciano a parlare di riduzione di aiuti e di stimoli. Ma questo primo settembre in qualche modo ha visto un’aria nuova sui mercati e già nella notte le borse asiatiche erano partite di slancio. E all’apertura anche le borse europee hanno confermato questo sentiment positivo. Più o meno tutte le borse sono attorno al +1% nel vecchio continente. Questo significa che gli investitori in qualche modo accettano che si parli di riduzione degli stimoli e non lo vedono come qualcosa di preoccupante.
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Ad ogni modo l’inflazione continua a restare un sorvegliato speciale.
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Vari report nella giornata di oggi potranno mutare l’umore dei mercati, ma il focus resta sempre capire se e quanto le banche centrali ritengono di essere costrette ad intervenire sugli aiuti.