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L’oro non luccica più. Perché dopo la Fed tanti fuggono dal metallo giallo.

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Salvatore Dimaggio

La Federal Reserve ha il potere di far cambiare umore ai mercati. “Non combattere la Fed” dice un vecchio adagio popolare nella borsa americana. Ed ora che la Fed ha detto chiaro e tondo che il tapering comincia ma per ora i tassi non si toccano, sui mercati torna il sereno.

Cosa succede all’oro? Il bene di rifugio per eccellenza ha una correlazione inversa con la borsa di Wall Street. Quando uno sale, l’altro scende e viceversa. Dunque ora che il capo della Fed, Powell ha allontanato lo spettro del ritocco dei tassi, sembrerebbe che il metallo giallo abbia perso gran parte del suo appeal, ma è così? Powell è stato un maestro nel calmare i mercati. Ha fatto capire che entro fine anno assai probabilmente comincia il tapering ma con la mezza promessa di non toccare i tassi ha regalato ai mercati l’alibi che cercavano per continuare a crescere. Ma, di nuovo è davvero così?

Una situazione sempre più tesa

Secondo tanti analisti, probabilmente la maggior parte, le attuali quotazioni dei mercati sono veramente troppo alte a causa di tanti anni di denaro facile e rubinetti davvero troppo aperti da parte delle banche centrali. Ora, anche se Powell è bravo ad interagire con i mercati, resta il fatto che quell’epoca a quanto pare sta finendo. Quando ai mercati le belle parole di Powell non basteranno più e si renderanno conto che punto dallo spillo del tapering il palloncino può scoppiare chi riuscirà a calmarle?

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Per ora la banca centrale diminuirà solo gli acquisti senza toccare i tassi, ma si dovrà giungere ad un punto del restringimento dei cordoni della borsa che ai mercati non piacerà più e lì probabilmente saranno dolori.

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Dunque forse l’oro si appannerà un po’ nel breve. Ma non è detto che tra un po’ non torni tremendamente di moda.

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