È una fonte autorevole quella che parla di preoccupazioni per il ritorno di Green pass. Parliamo di Agostino Miozzo che fino a marzo ha coordinato il CTS e da marzo è consulente del Ministro della Pubblica Istruzione.
La Dad non la vuole più nessuno. I genitori sono esasperati dalle esperienze passate. Le prove Invalsi dicono che è stata un disastro per la qualità dell’apprendimento degli studenti. Draghi ha fatto capire che per lui la Dad è un grosso problema per il paese e che vuole un’istruzione di di qualità che può essere assicurata solo dalla scuola in presenza. Ma a fronte di questo disprezzo generalizzato per la didattica a distanza, Resta il fatto che i presidi sottolineano la fragilità dell’impianto messo in campo dal governo. Il governo punta tutto sul green pass. Il Green pass e per l’esecutivo draghi la garanzia di bassi contagi e quindi di poter riprendere la scuola in presenza.
Un sistema fragile
Ma una misura come il Green pass non ha senso se non vengono effettuati i dovuti controlli. Ma chi toccano questi controlli? Toccano proprio ai presidi che però non sono stati forniti di personale extra per svolgere questo complesso compito. Ecco che allora sia i presidi che Agostino Miozzo sottolineano che la macchina non potrà che incepparsi. In particolare Miozzo denuncia come decisioni cruciali e delicate vengano demandate a organismi locali e ai presidi, completamente impreparati a gestire un’emergenza di queste proporzioni.
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Miozzo dice chiaro e tondo che i genitori assai facilmente si ritroveranno i figli in Dad in una situazione di conflitti di decisioni e di competenze paralizzante.
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Il superconsulente sottolinea come l’autonomia scolastica e locale in una situazione come questa sia assurda e fuori luogo ed aggiunge criticità ad una gestione già fragile.